Caterina Serra
Scrittrice e sceneggiatrice. Ha vinto nel 2006 il premio Paola Biocca per il reportage letterario con Chiusa in una stanza sempre aperta, da cui ha avuto origine il romanzo reportage Tilt (Einaudi, 2008). Il suo secondo libro Padreterno è uscito nel 2015 sempre per Einaudi. È sceneggiatrice di film documentari come Napoli Piazza Municipio (Bruno Oliviero, Premio per il miglior film documentario al Festival del Cinema di Torino, 2008), Parla con lui (Elisabetta Francia, 2010) e autrice del soggetto e della sceneggiatura di Piccola Patria (Alessandro Rossetto, Venezia ’70 sezione Orizzonti, 2013). Con lo stesso regista ha lavorato al film presentato alla ‘76 Mostra del cinema di Venezia Effetto domino tratto dal romanzo di Romolo Bugaro, Einaudi. Collabora all’ideazione di Immemoria con il coreografo e ballerino Francesco Ventriglia, Teatro alla Scala, Milano, maggio 2010. È ideatrice e drammaturga della performance Somapolis, MACRO, Roma 2019. È autrice di Displacement - New Town No Town, (fotografie di Giovanni Cocco), progetto di scrittura e fotografia, esposto al MACRO di Roma nell'ambito del Festival Internazionale della Fotografia 2015 (Quodlibe,t 2015), e in esposizione al Centre de la Photographie di Ginevra nel 2020. Scrive regolarmente per il settimanale L'Espresso, collabora con Il Manifesto, La Repubblica e con la rivista online Minima&Moralia.
È ideatrice e autrice della Rivista Virale Alcol/:id 19. Sta scrivendo il suo terzo romanzo.
Annamaria Ajmone
È danzatrice e coreografa. Al centro della sua ricerca c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare spazi in luoghi creando parallelismi e sovrapposizioni temporali. Per le sue produzioni si avvale di collaboratori con cui condivide il processo creativo.
Come coreografa, ha presentato i propri lavori in numerosi festival di danza, teatro e performing art, musei, gallerie d’arte e spazi atipici. Collabora con diversi artisti su progetti di varia natura e durata tra cui Caned Icoda, Palm wine, Muta Imago, Strasse, Jacopo Miliani, Francesco Cavaliere, Bienoise, Industria Indipendente, Felicity Mangan. Per Matera capitale della Cultura Europea 2019 cura le coreografie per Abitare l’Opera, Prologo tra i Sassi / La Cavalleria Rusticana con la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Come danzatrice, ha lavorato con Alias Compagnie, Ariella Vidach, Daniele Ninarello, Santasangre, Cristina Kristal Rizzo, Mithkal Alzghair, Moritz Ostruschnjak. Nel 2015 vince il premio Danza&Danza 2015 come miglior interprete emergente-contemporaneo. È tra gli organizzatori di Nobody's Business, piattaforma di scambio di pratiche tra artisti. Nel 2019- 2024 è artista associata a Triennale Milano Teatro.
Stefano Tomassini
Insegna Drammaturgia, Studi di Coreografia e Teoria Queer all’Università IUAV di Venezia, e Teorie della performance presso la Scuola di teatro Luca Ronconi del Piccolo di Milano. Scrive di danza su Artribune e, negli anni della sua formazione, si è occupato degli studi sul barocco italiano come una controcultura. Sta scrivendo un libro sulla ricezione coreografica della musica di J.S. Bach nella danza teatrale del Novecento.
Alessandro Conti
Performer e tecnico in erba, nel 2013 si diploma presso la scuola del Teatro Metastasio di Prato, ed è tra i fondatori della compagnia Prospettiva Capaneo con la quale vince il premio Giovani in scena 2014 con lo spettacolo Leonce e Lena. Da sempre appassionato agli effetti dell’iperconnessione nella nostra società, nel 2018 consegue la laurea triennale in Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia ABAC e, attualmente, frequenta il corso magistrale di Teatro e Arti Performative allo IUAV di Venezia. Alla ricerca di un tempo differente dal nostro, alterna le sue giornate tra il lavoro in sala e lo studio a tavolino.
Danila Gambettola
Performer e coreografa, si specializza in design d’interni presso l’Istituto Europeo di Design a Roma. Terminata la formazione di ricerca performativa (PEPPC) al Forum Dança di Lisbona inizia un percorso autoriale creando i suoi primi lavori coreografici. Con il solo But if our room is dark at night, sostenuto dal MiBACT e in residenza tra l’Italia e il Portogallo, è tra i finalisti di Dna Appunti Coreografici 2016 e ha debuttato al festival Fabbrica Europa nel 2018. Attualmente sta conducendo ricerche su pratiche multidisciplinari che includono i linguaggi di performance, danza, architettura e installazione. È iscritta al corso di laurea magistrale in Teatro e Arti Perfomative allo IUAV di Venezia.
Ginevra Ghiaroni in arte Ginevra Dolcemare
Milanese, classe 1994, dopo il diploma in Scultura all'Accademia di Brera con Gianni Caravaggio, si iscrive alla laurea magistrale di Teatro e Arti Performative allo IUAV (2019). Grazie al filosofo Federico Ferrari incontra la realtà della Socìetas Raffaello Sanzio, aderendo alle loro proposte formative tra cui la Scuola Cònia diretta da Claudia Castellucci. Tra il 2016 e il 2017 insieme a Lola Posani sviluppa il trittico Atomo Pesante, progetto performativo di azioni site-specific sulla discesa nella materia. Dal 2015 porta avanti la propria ricerca performativa privilegiando uno sguardo esterno. Nel 2019 pubblica con Fuzao Studio Reactions, manuale di esercizi illustrati che confluiscono nella pratica della fantasia come atto di libertà. Incontra tra gli altri, Darren O’Donnell/Mammalian Diving Reflex e Alice Rohrwacher. Ha presentato i suoi progetti presso Head Geneve, Brace Brace, MARS, Spazio Maiocchi, Museo della Permanente, Loom Gallery, 12 Star Gallery London.