
Boetti/Salvo
Vivere lavorando giocando
09.04.2017 - 27.08.2017
LAC
Piazza Bernardino Luini 6,
6900 Lugano
Orari d'apertura:
Ma / Me / Ve: 11.00 – 18.00
Gi: 11.00 – 20.00
Sa / Do / Festivi: 10.00 – 18.00
Lu: chiuso
A cura di Bettina Della Casa
Alighiero Boetti (1940-1994) e Salvo (1947-2015), fra le figure più originali della scena artistica italiana della seconda metà del Novecento, iniziarono la loro attività sul finire degli anni sessanta a Torino, città in quel periodo teatro di particolare fermento artistico e intellettuale, e lì, dal 1969 al 1971, condivisero lo studio in Corso Principe Oddone 88.
La prima parte dell’esposizione si concentra sul dialogo tra i due artisti in una fase, al volgere degli anni settanta, di intensissima frequentazione in un clima di radicale rinnovamento.
In quegli anni Boetti è orientato verso una precisa formulazione della sua stessa identità d’artista costruita in rapporto al tempo, dimensione che è per lui oggetto di sfida e confronto costante. Al contempo indaga l’“ordine e disordine” dei fenomeni di realtà per configurare una complessità di regole, criteri ordinatori, formulati nell’opera attraverso parole e immagini. Per Salvo gli anni a cavallo tra i sessanta e i settanta corrispondono al momento dell’ironica auto-storicizzazione: l’affermazione della propria identità e l’assunzione del proprio Ego a soggetto di auto-celebrazione. Entrambi si interrogano dunque, pur con accezioni diverse, sulla rappresentazione di sé, come artisti e come individui.
La seconda parte della mostra mette invece a fuoco gli sviluppi successivi della loro ricerca, condotta ormai in modo autonomo. Pur nella progressiva distanza venutasi a creare a partire dal 1972, anno del trasferimento di Boetti a Roma, permane tra i due artisti una comune adesione a temi quali l’identità, il doppio, il tempo, il viaggio. Entrambi, con percorsi originali, aprono la strada a una molteplicità di tecniche fornendo un fondamentale contributo alla riflessione concettuale degli anni sessanta e settanta del Novecento. Boetti e Salvo rimangono ancora oggi figure di riferimento per le nuove generazioni di artisti post concettuali del XXI secolo.
Immagine di copertina:
Alighiero Boetti e Salvo – Vernazza, 1969, Foto di Anne Marie Sauzeau