Patrizia Caraveo chiude la quarta edizione delle Colazioni letterarie al LAC, svoltasi interamente al femminile ricalcando la formula dei cicli precedenti: le ospiti invitate - diverse tra loro per età, professione, esperienze - parleranno di sé, della loro produzione letteraria o giornalistica, degli obiettivi raggiunti e di quelli ancora da raggiungere, e durante ogni incontro sarà fatta a tutte la stessa domanda “qual è il classico preferito e quale ruolo questa lettura ha avuto nella professione e nella vita?”
Per Patrizia Caraveo, non esistono mestieri da uomini e mestieri da donne. Tutti devono essere messi nelle condizioni di poter realizzare i loro sogni. La nostra società è ancora intrisa di pregiudizi, ma noi dobbiamo cercare di liberarci dai nostri condizionamenti culturali. Metà dei neuroni del genere umano sono nel cervello delle donne e, per arrivare a realizzare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, occorre usare questo patrimonio incoraggiando le donne a perseguire carriere scientifiche.
L’astronomia è una scienza antichissima ma estremamente attuale, iniziata nel visibile ma ora espansa a comprendere emissioni radio, infrarosse, ultraviolette, X e gamma alle quali i nostri occhi non sono sensibili. Raggi cosmici, neutrini, polveri, meteoriti e onde gravitazionali veicolano informazioni diverse e complementari. Imparando a decifrare questi messaggi, facciamo passi avanti nella comprensione dell'Universo e, grazie alla ricerca, miglioriamo la qualità della vita di tutti noi.
Le donne non hanno potuto camminare sulla Luna e hanno faticato per farsi accettare nel mondo accademico. Nonostante discriminazione e pregudizi, scienziate eccezionali hanno dato contributi fondamentali per la comprensione dell'Universo.
Patrizia Caraveo dialoga con Ira Rubini.