Evento passato

03 maggio 2023

Sala 1

18:00

Nel contesto dell’ultimo focus della stagione 22/23 dedicato alla danza sarà proposta una conferenza attorno al tema dell’inclusione e della disabilità in scena. Gli ospiti permetteranno di aprire la discussione sulla situazione ticinese e Svizzera ma anche su quella della vicina Italia

L’autrice Dalila D’Amico, studiosa e curatrice nel campo delle arti performative, presenterà il suo libro Lost in translation. La disabilità in scena. Edito da Bulzoni nel 2021, il testo ricostruisce le storie nate dall’incontro tra le disabilità e lo spettacolo dal vivo dalla fine dell’Ottocento a oggi. Un vasto intervallo cronologico in cui artisti e artiste con disabilità puntellano solo qualche breve momento, almeno fino ad oggi. “In un sistema di narrazioni edificato a somiglianza di persone “normativamente abili”, come ci si accorge di ciò che manca? Quali prospettive adottiamo per interpretare e nominare le disabilità in scena? Attraversando queste domande emerge una trama densa di storie, pratiche, istanze poetiche e politiche che trascinano con forza fuori dalla scena sconfinando il dominio dell’etica, del diritto, della politica e dell’economia. Ecco, quindi, l’urgenza di un confronto diretto con le soggettività raccontate tramite un corpus di interviste in chiusura del libro, non tanto per il timore di disturbare terminologie o arrestarsi di fronte al non conosciuto, quanto piuttosto per la necessità di ascolto, alleanza, complessità”.

L’incontro con D’Amico sarà moderato da Lorenzo Conti, consulente per la danza del LAC. Ospiti Emanuel Rosenberg, direttore artistico di Teatro Danzabile e ORME Festival e – tramite un contributo video – la danzatrice Chiara Bersani, Premio Ubu come miglior performer “Under 35”, attiva sia nell’ambito delle arti visive che in quello della performing art e intervistata da D’Amico per Lost in translation. Parteciperà all'incontro anche Alessandro Schiattarella, danzatore e coreografo, la cui ricerca è incentrata sul tema della disabilità in una prospettiva autobiografica, culturale, sociale e politica. 
Partendo dal libro e grazie ai punti di vista e alle testimonianze dei relatori, lo scopo della serata è quello di aprire uno spiraglio e una discussione sulla situazione attuale per capire cosa succede, davvero, dal punto di vista della disabilità nelle arti in Ticino, in Svizzera e all’estero. 

Sono parte del focus anche gli spettacoli Gentle Unicorn, proprio di Chiara Bersani, presentato il 27 aprile e Doppelgänger, della Compagnia Abbondanza Bertoni, in scena il 3 maggio a seguito della conferenza.

Flavia Dalila D’Amico è una studiosa e curatrice nel campo delle arti performative. I suoi interessi di ricerca si rivolgono alle intersezioni tra corpi, soggettività politiche e tecnologie nell’ambito delle arti performative. Nel 2016 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Musica e Spettacolo presso Sapienza Università di Roma, con una tesi volta a indagare la relazione tra le disabilità e il teatro, confluita in parte in questo volume. Fa parte dell’associazione Al. Di. Qua. Artists e cura la comunicazione del Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma e di Fuori Programma Festival Internazionale di Danza.

Chiara Bersani è una performer e autrice italiana attiva nell’ambito delle Performing Arts, del teatro di ricerca e della danza contemporanea.
Sia come interprete che come regista/coreografa si muove attraverso linguaggi e visioni differenti.
I suoi lavori, presentati in circuiti internazionali, nascono come creazioni in dialogo con spazi di diversa natura e sono rivolte prevalentemente a un pubblico “prossimo” alla scena.
La sua ricerca come interprete e autrice si basa sul concetto di Corpo Politico e sulla creazione di pratiche volte ad allenarne la presenza e l’azione. L’opera “manifesto” di questa ricerca è Gentle Unicorn, performance inserita nel circuito Aerowaves.
Per il rigore nell’incarnare questo studio le viene attribuito il Premio UBU come miglior nuova attrice/performer under 35 del 2018.
Nell’agosto 2019 durante l’Edimburgh Fringe Festival Gentle Unicorn e Chiara Bersani vincono il primo premio per la categoria danza del Total Theatre Awards.
Chiara Bersani è artista sostenuta dal circuito apap – Advancing Performing arts project – Feminist Future, un progetto cofinanziato dal Programma Europa Creativa dell’Unione Europea, fino al 2024.

Curatore, progettista, formatore e saggista, dal 2020 è consulente artistico per la danza del Centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura, per il quale nel 2021 è tra gli autori di LINGUA MADRE (Premio Ubu Speciale), e nel 2022 cura la prima edizione del festival internazionale Lugano Dance Project. Dal 2021, collabora con il Festival MILANoLTRE occupandosi di progettazione culturale e nuove generazioni, e, dal 2023, affiancando la Direzione Artistica; è inoltre curatore delle sezioni danza del TTV Festival/Premio Riccione Teatro, Spazio Tondelli, FU ME FESTIVAL e Lecite Visioni. Come autore, dal 2020 scrive di danza su “Hystrio” e fa parte del progetto Springback del network Aerowaves Europe. Nel 2019 cofirma il suo primo libro Il pubblico in danza - Comunità, Memorie, Dispositivi (Scalpendi Editore). In ambito formativo, dal 2013 insegna Storia del Teatro e della Danza presso l’Accademia Susanna Beltrami/DanceHaus di Milano.

Emanuel Rosenberg, diplomato presso l’Accademia Teatro Dimitri lavora come coreografo/ regista e direttore artistico in Ticino e non solo. Insieme a Piera Gianotti conduce l’associazione PLIM creazioni ed insieme dirigono dal 2007 il Festival di teatro al Castelmur in Val Bregaglia (GR).

Nel 2010 diventa direttore artistico della compagnia inclusiva di teatro e danza Teatro Danzabile a Lugano. Al lavoro di coreografo/regista e danz/attore affianca dal 2005 l’insegnamento e la conduzione di laboratori per bambini, ragazzi, adulti professionisti e non e si specializza nel tema dell’inclusione delle diversità nelle arti sceniche.

È co-fondatore e direttore artistico del festival di arti inclusive ORME Festival a Lugano. Coordina per l’Accademia Dimitri il CAS in Diversity and Inclusive Practice in performing arts. 
È membro del comitato direttivo di Danse Suisse.

Alessandro Schiattarella è un performer e coreografo napoletano disabile che vive a Basilea (CH). Dopo aver lavorato come danzatore professionista in diverse compagnie internazionali, negli ultimi anni ha utilizzato la coreografia come mezzo per esplorare nuovi metodi e linguaggi artistici, con l'obiettivo di comprendere, esporre e smantellare prospettive abiliste nella danza e nell'arte mainstream. Le sue ultime creazioni ALTROVE (selezione AEROWAVES TWENTY17), TELL ME WHERE IT IS (2015), STRANO (2017) REJECTED (2019), SULLE SPONDE DEL LAGO (2022 adattato in versione site specific per il Padiglione Tedesco alla prossima apertura della Biennale Architettura di Venezia 2023) e ZER-BRECH-LICH (work in progress - commissionata dall'Opera di Hannover), sono incentrate sul tema della disabilità in una prospettiva autobiografica, culturale, sociale e politica.
Oltre alle sue produzioni, Alessandro collabora con il Criptonite (un progetto teatrale crip-queer degli artisti con sede a Zurigo Edwin Ramirez e Nina Muehlemann https://www.criptonite.art/), il gruppo the Army of Love https://thearmyoflove.net/about e il Blasphemic Readings Soirées, una piattaforma nomade per letture e discussioni queer-femministe https://blasphemicreadings.com/. Nel 2016 ha ottenuto un Certificate of Advanced Studies in Dance Science presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Berna e nel 2020 un Master of Fine Arts presso la FHNW di Basilea. Da vari anni continua a sviluppare e condividere workshop sulla Danza & Disabilità in Europa, Asia, Africa e Sud America. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito web www.schiattarella.info o seguire il profilo Instagram @alessandroschiattarella.
 

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