giovedì 27 febbraio

Sala refettorio
Gratuito

giovedì 13 marzo

Sala refettorio
Gratuito

giovedì 20 marzo

Sala refettorio
Gratuito

Il progetto Il Ricamo come Narrazione è l’ottavo capitolo del progetto Embroiderers of Actuality ideato dall'artista transdisciplinare Abdelaziz Zerrou e Aglaia Haritz, artista e mediatrice culturale per l’inclusione e accessibilità, che desidera coinvolgere un gruppo di donne e uomini rifugiati provenienti da diverse parti del mondo che ora si trovano nei centri di accoglienza nel sud della Svizzera

Attraverso l’incontro e il ricamo, l’arte costruisce ponti per conoscere, avvicinare, rammendare, narrare storie e ricamare disegni. Durante gli incontri i partecipanti condividono le proprie esperienze, attraverso il ricamo ogni partecipante racconta una storia (la propria o inventata). Scegliendo colori e motivi personalizzati che rappresentano la propria esperienza interiore ed esteriore, il processo permette di trasformare il ricamo in una narrazione visiva e simbolica. 

Per garantire la riuscita del progetto è preferibile frequentare l'intero percorso partecipando a tutti gli incontri. 

Nato nel 1982 a Casablanca, l'artista transdisciplinare svizzero-marocchino Zerrou si è diplomato all'Istituto Nazionale di Belle Arti di Tetouan e attualmente vive e lavora tra Casablanca e Vira Gambarogno. 
La sua pratica artistica spazia dal video all'installazione, dalla scultura al disegno, concentrandosi su figure simboliche universali, sulle loro rappresentazioni grafiche e sull'interazione tra linguaggio, storia e cultura visiva. Zerrou si impegna con le comunità locali per affrontare questioni contemporanee sia globali che locali. Il suo fascino per il potere dei simboli, delle parole e della memoria collettiva è alla base di una pratica artistica che decostruisce e reinterpreta l'immaginario che plasma la nostra coscienza collettiva, sfidando le percezioni e invitando alla riflessione critica. 
Esplorando temi come l'identità, le strutture politiche e le narrazioni culturali, il suo lavoro ricontestualizza simboli familiari all'interno di nuovi discorsi estetici. Utilizzando tecniche miste, gioca con gli strati di significato, evocando tensioni tra visibilità e invisibilità, passato e presente, potere e vulnerabilità. 
Zerrou ha esposto in sedi quali il Museo Mohammed VI di Arte Moderna e Contemporanea di Rabat, il Museo della Fotografia e delle Arti Visive di Marrakech, il New Art Exchange di Nottingham, in Inghilterra, e La Regionale a Villa Ciani a Lugano. 
Ha ottenuto importanti residenze, tra cui la Dar Al Ma'mûn Foundation di Marrakech, la Capitale Europea della Cultura a La Valletta, Malta, la Cité Internationale des Arts di Parigi e l'HYam Prize di Hydra. 

Cresciuta a Vira Gambarogno, Aglaia Haritz è diplomata alla scuola d’arte ENSA di Limoges. Ha vissuto a Berlino e Zurigo come artista e ha condotto il progetto artistico-sociale “Embroiderers of Actuality” spostandosi spesso nei paesi attorno al Mediterraneo. 
Dal 2006 ha lavorato per diverse associazioni che si occupano di persone con diversità in Svizzera (PluSport, Procap, Inclusione handicap Ticino) e in Germania (Lebenshilfe) e dal 2010 era responsabile dei gruppi vacanze. 
Ha seguito la formazione di arteterapia all’istituto per l’arteterapia umanistica (IHK) di Zurigo, dal metodo di Bettina Egger. Nel 2018 ha ottenuto il diploma LOM (pittura orientata alla soluzione) e nel 2016 il certificato POM (pittura orientata alla persona). 
Dal 2017 lavora in qualità di referente per l’accessibilità e l’inclusione presso LAC Lugano Arte e Cultura, collaborando in particolare con il Museo d’Arte della Svizzera italiana (MASI). 

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