Tra i grandi narratori della memoria e storia collettiva italiana, Davide Enia, accompagnato dalla musica di Giulio Barocchieri, racconta – attraverso le testimonianze di alcuni sopravvissuti – il bombardamento di Palermo del 9 maggio 1943, scoprendo che quei “tempi malati e bugiardi, cinici e bari” assomigliano tragicamente ai nostri.
Cos’è la notte quando tanto arriva sempre l’urlo della sirena d’allarme per i bombardamenti notturni?
Cos’è che non ce la faccio più a mangiare sempre pane nero e allora cerco di pescare le anguille?
Cos’è strisciare contro i muri per non farsi vedere dalla milizia fascista? Cos’è cercare l’amuchina al mercato nero? Cos’è che mi servono 1800 lire per le medicine e non so come recuperarle? Cos’è vedere il massacro di Palermo il 9 maggio ’43 e camminarci dentro e non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce?