martedì 19 novembre

Sala Teatro
Da 70.- a 100.- CHF

Budapest Festival Orchestra
Iván Fischer, direttore
Kirill Gerstein, pianoforte

Johannes Brahms
Danza ungherese per pianoforte a quattro mani n. 1 in sol minore, WoO 1 (trascrizione per orchestra di Johannes Brahms)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in re minore, op. 15
Danza ungherese per pianoforte a quattro mani n. 11 in re minore, WoO 1 (trascrizione per orchestra di Albert Parlow)
Sinfonia n. 1 in do minore, op. 68


Riconosciuta tra le migliori compagini orchestrali al mondo, vincitrice di due Gramophone Award, la Budapest Festival Orchestra e il suo direttore Iván Fischer tornano a Lugano dopo il concerto del marzo 2023. E questa volta il programma è tutto dedicato a Brahms.

Due Danze ungheresi fungono da amuse bouche di ginnica destrezza, da preambolo ammiccante al fulcro del programma: il Concerto n. 1 per pianoforte e la Sinfonia n. 1., due lavori travagliatissimi, fra autocritiche e riscritture. Nel progetto iniziale il Concerto doveva diventare la prima sinfonia di Brahms, se solo lui avesse abbassato “la sua bacchetta magica” (come ebbe a notare Robert Schumann). “Su questo Concerto non riesco più ad avere un giudizio obbiettivo”, confesserà il compositore prima di eseguirlo pubblicamente nel 1859 a Lipsia, subissato dai fischi. Ancora più eclatanti sono i ventun anni che la Sinfonia n. 1 attese nel laboratorio creativo brahmsiano prima di vedere la luce nel 1876. Al pianoforte Kirill Gerstein (classe 1979), nato nell’ex Unione Sovietica e cittadino americano residente a Berlino. Insignito del Gilmore Artist Award, vincitore della decima edizione della Arthur Rubinstein Competition e di un Avery Fisher Career Grant, nel corso degli anni ha avuto modo di esplorare un ampio ventaglio di repertori, da Bach a Thomas Adès, mettendo in mostra tecnica inscalfibile e insaziabile curiosità.

 

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