domenica 09 febbraio

Sala 1
39.- CHF

Chico Freeman sax tenore e soprano 
Reto Weber percussioni 
Heiri Känzig contrabbasso 

Chico Freeman, sassofonista leader di un ensemble strumentale inusuale, è il protagonista di Exotica, un viaggio tra jazz, rhythm & blues e world music. 

Sassofonista, pluristrumentista, compositore e produttore, Chico Freeman incarna l’intento di cercare nuove vie di espressione che abbraccino il patrimonio e la grande tradizione del jazz. Originario di Chicago, è fra i protagonisti della cosiddetta loft generation nella New York di metà anni ’70, a cavallo tra tradizione e innovazione. Il suo stile sposa la grande linea del bop, gli stilemi coltraniani e le tendenze più radicali degli anni Sessanta sintetizzandoli in un linguaggio moderno, un mainstream contemporaneo ricco di riferimenti al passato, ma assolutamente in sintonia con ritmi, sonorità e colori del presente.

Pensato a cavallo tra i generi Exotica è un progetto a cui partecipano Heiri Känzig, tra i contrabbassisti più noti della scena svizzera, e il fantasioso percussionista Reto Weber, specialista di strumenti etnici, che con la sua ricerca ha contribuito allo sviluppo dell’ormai leggendario hang.

Chico Freeman nasce nel 1949 in una famiglia di musicisti: la madre cantava il gospel in chiesa e a casa ascoltava Mahalia Jackson o le Clara Ward Singers; il padre, sassofonista, suonava jazz da protagonista con grandi musicisti della scena americana. Figlio di una cultura aperta e articolata come quella di Chicago, formatosi prima come trombettista e poi come sassofonista, Chico Freeman è stato vicino alle idee della AACM, nella cui scuola di musica ha anche insegnato. Il suo stile sposa infatti la grande linea del bop, gli stilemi coltraniani e le tendenze più radicali degli anni Sessanta sintetizzandoli in un linguaggio moderno, un mainstream contemporaneo ricco di riferimenti al passato, ma assolutamente basato sui ritmi, le sonorità e i colori del presente. La sua affermazione nel mondo del jazz è avvenuta nel corso degli anni Settanta, quando ha vinto un New York Jazz Award ed è stato al centro della ribalta jazzistica insieme ai cosiddetti “giovani leoni”, tra cui figurava anche Wynton Marsalis, parte di un movimento di esecutori moderni sì immersi nella tradizione del jazz ma con lo sguardo rivolto al futuro.
I suoi dischi del periodo sono pubblicati da etichette indipendenti come India Navigation e Contemporary Records. Negli anni, accanto a quest’estetica rivolta alla storia attualizzata del jazz, si è interessato al jazz rock (con la sua band Brainstorm), alla musica latina (il gruppo Guataca), al folklore nelle sue più diverse accezioni (con Exotica) e alla world music. Ha lavorato, tra gli altri, con colleghi quali Bobby Hutcherson, Benny Golson, Nathan Davis, Cecil McBee, Billy Hart, George Cables, Joe Lovano, Terri Lynne Carrington, Hilton Ruiz, Giovanni Hidalgo.

Heiri Känzig è uno dei contrabbassisti più in vista della scena svizzera. Ha studiato a Graz, Vienna e Zurigo. Giovanissimo ha accompagnato il trombettista Art Farmer e subito dopo l’entrata nella leggendaria Vienna Art Orchestra, nel 1979, gli procura un primo riconoscimento internazionale. Lavora anche sulla scena di Monaco di Baviera e con musicisti austriaci quali Harry Sokal, Uli Scherer e Joris Dudli. Fonda il trio Depart, con Harry Sokal e Jojo Mayer alla batteria, con cui lavorerà fino agli anni Novanta e oltre. Ha collaborato con l’Orchestra National de Jazz francese, la vocalist Lauren Newton, i sassofonisti Charlie Mariano e Paul McCandless, il trio del pianista Thierry Lang. Ha inoltre lavorato con leggende del jazz svizzero quali George Gruntz, Franco Ambrosetti, Daniel Humair, Pierre Favre. Dal 2013 collabora con Chico Freeman in vari progetti dal vivo e discografici.

Reto Weber nasce a Soletta nel1953. Insieme a Pierre Favre e Daniel Humair, è uno dei percussionisti più celebri della musica improvvisata svizzera. Dopo lo studio della batteria, i suoi interessi si sono concentrati soprattutto sulle percussioni delle culture musicali extraeuropee. Ha collaborato a lungo con uno dei pionieri svizzeri della musica elettronica legata agli sviluppi del computer, il sassofonista Bruno Spoerri. Nel 1978 ha fondato, insieme al ghanese Nana Twum Nketia e al leggendario iraniano Djamchid Chemirani (collaboratore di Peter Brooks), la multietnica Percussion Orchestra, ensemble in cui ha concentrato per lungo tempo la sua attività concertistica e di cui faceva parte anche il brasiliano Dom Um Romao. Con concerti in tutto il mondo (Montreux, Berlino, Parigi, Chicago ma anche Dakar, Jakarta, L'Avana, Abijian, Bombay, San Paolo, Johannesburg…), la Percussion Orchestra ha ospitato numerosi musicisti, da Albert Mangelsdorff a Chico Freeman, da Charlie Mariano a Franco Ambrosetti, fino ai membri dell’ensemble vietnamita Phong Lan di Hanoi. Di Reto Weber si ricordano anche le collaborazioni con Enrico Rava, con i contrabbassisti Eberhardt Weber e Dave Holland, con Marion Brown e molti altri. Negli anni 2000 ha dato vita con giovani musicisti della scena bernese alla Squeeze Band assieme al beatboxer Nino G.

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