La coreografa e danzatrice ticinese Lorena Dozio continua il suo percorso verso l’invisibile ma questa volta attraverso la parola, mettendo al centro del suo nuovo lavoro la voce e il rapporto tra corpo e testo. In questa dissociazione tra il movimento e la sua descrizione, Dozio cerca una scappatoia per far apparire visitatori e fantasmi, in un dialogo tra la vita e la morte.
La coreografia verte sulla relazione tra l’ambiente circostante e i limiti del corpo. Lorena Dozio esplora la descrizione come apparizione dell’ambiente, del clima, delle sensazioni che un paesaggio può suggerire; come in un piano sequenza cinematografico nel quale, a poco a poco, le condizioni si modificano e si trasformano fino ad un incontro con un altro corpo, immateriale ma reso presente dal movimento della danzatrice. In seguito sarà questione di entrare all’interno del corpo in scena attraverso delle esperienze “limite” come la trance e l’apnea. Cosa succede nella mente e nel corpo durante questi stati di coscienza fisica modificati?
Il suono ed il dispositivo sonoro sono un elemento importante della drammaturgia in quanto permettono di creare presenze o assenze, integrare lo spettatore nello spazio scenico, creare un’immersione sensoriale attraverso la quadrifonia.
concezione, coreografia e danza
Lorena Dozio
drammaturgia, testi e interpretazione
Stéphane Bouquet
creazione sonora e musica
Kerwin Rolland
musica
Carlo Ciceri, Am Flusse da Ins Wasser (Ed. Suvini Zerboni)
con la partecipazione di
Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera italiana
direzione
Francesco Bossaglia
Live Recording
11 settembre 2016
creazione luci
Séverine Rième
collaborazione artistica
Kerem Gelebek
Séverine Bauvais
ringraziamenti
Célia Rorive
Damien Brassart
collaborazione al testo
Julie Salgues *
collaborazione sopratitoli in italiano
Arianna Bianconi - Irradia
sviluppo e diffusione
Sylvie Becquet
crediti fotografici
Anna Domenigoni
produzione e amministrazione
Anna Ladeira
Sergio Chianca
produzione
Plateforme Crile
in coproduzione con
LAC Lugano Arte e Cultura, Micadanses - Paris
residenze artistiche
LAC Lugano Arte e Cultura, Grame, Théâtre Sévelin 36, Danse Dense, Micadanses, Festival Fait d’Hiver, Dansomètre, Centre Culturel Suisse de Paris, Palazzo Trevisan degli Ulivi – Venezia, Ménagerie de Verre – Paris, Centre National de la Danse – accueil résidence longue – Pantin
con il sostegno di
Pro Helvetia, Cantone Ticino - Fondo Swisslos, Città di Lugano, Percento Culturale Migros, DRAC Ile-de-France
In memoria di Carlo Ciceri
*Nello spettacolo ci si riferisce liberamente alla ricreazione e alla riscrittura dello spettacolo della Sagra della Primavera fatta da Dominique Brun con la danzatrice Julie Salgues nel ruolo dell’eletta a partire dell’opera originale di Nijinsky (1913), la scenografia e i costumi ispirati da quelli di Nicolas Roerich, sulla musica di Igor Stravinsky.