Il regista premio Ubu Fabio Condemi torna a incontrare Pier Paolo Pasolini - dopo Bestia da stile e Questo è il tempo in cui attendo la grazia - confrontandosi con Calderón, un dramma in versi che attraverso il sogno interroga disperatamente la realtà.
Scritto nel 1967 e pubblicato nel 1973, Calderón si ispira al capolavoro del grande tragediografo spagnolo seicentesco Pedro Calderón de la Barca, La vita è sogno. Ma l’atmosfera, la trama e il contesto sono radicalmente diversi: siamo nella Spagna franchista degli anni ’60, tra tumulti rivoluzionari e logiche di potere che non sembrano lasciare altro spazio di libertà che nel sogno. Quella di Pasolini è infatti una spietata e lucida radiografia del potere, del suo modo di rinnovarsi e restare antichissimo, dei suoi mutamenti e delle sue strategie. Un testo labirintico in cui coesistono molteplici piani e tracce in un continuo e ricchissimo gioco di incastri: il teatro di Bertold Brecht nella rilettura di Roland Barthes; la pittura di Diego Velázquez e le idee sulla rappresentazione e sul rapporto tra teatro e spettatori esposte nel Manifesto per un nuovo teatro; la polemica contro “i competenti della nuova epoca che sta cominciando, […] che sono così informati sul presente e sulle possibilità del futuro, che ritengono decrepite le esperienze fatte lo scorso anno: e non parliamo poi del linguaggio che le esprime!”. A fare da fonte drammaturgica i dialoghi platonici, mentre la psicanalisi freudiana e gli studi teologici sul corpo accompagnano e arricchiscono l’indagine sul sogno, inteso sia come prigione sia come utopia.
Un lavoro intenso, in cui gli spettatori sono chiamati a interrogarsi profondamente su cosa significa essere nella storia, con i nostri corpi, le nostre opere, i nostri sogni.
di
Pier Paolo Pasolini
regia, ideazione scene e costumi
Fabio Condemi
con (in ordine alfabetico)
Valentina Banci
Matilde Bernardi
Marco Cavalcoli
Michele Di Mauro
Carolina Ellero
Nico Guerzoni
Omar Madé
Caterina Meschini
Elena Rivoltini
Giulia Salvarani
Emanuele Valenti
scene, drammaturgia dell'immagine
Fabio Cherstich
costumi
Gianluca Sbicca
luci
Marco Giusti
disegno del suono
Alberto Tranchida
assistente alla regia
Angelica Azzellini
scene costruite presso il
Laboratorio di Scenotecnica di ERT
responsabile del Laboratorio e capo costruttore
Gioacchino Gramolini
costruttori
Tiziano Barone
Davide Lago
Sergio Puzzo
Veronica Sbrancia
Leandro Spadola
scenografe decoratrici
Ludovica Sitti
con
Sarah Menichini
Benedetta Monetti
Bianca Passanti
Martina Perrone
costruzioni in ferro realizzate da
Falegnameria Scheggia
assistente alla progettazione scenografica
Greta Maria Cosenza
costumi realizzati presso il
Laboratorio di Sartoria del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
direttore tecnico
Massimo Gianaroli
direttrice di scena
Rebecca Quintavalle
capo macchinista
Gianluca Bolla
macchinisti
Eugenia Carro
Davide Lago
attrezzista
Benedetta Monetti
capo elettricista
Giuseppe Tomasi
fonico
Alberto Tranchida
sarta
Elena Dal Pozzo
foto di scena
Luca Del Pia
documentazione video
Lucio Fiorentino
produzione
Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura
in collaborazione con
Associazione Santacristina Centro Teatrale
si ringrazia
Acondroplasia Insieme per crescere Onlus
riproduzione del quadro
Las Meninas di Diego Velázquez
dall’Archivio fotografico del Museo Nazionale del Prado
Lo spettacolo è realizzato all'interno del Progetto internazionale “Prospero Extended Theatre”, grazie al supporto del programma “Europa Creativa” dell'Unione Europea.
02 – 06.11.2022 (debutto)
Teatro Arena del Sole, Bologna
22 / 23.11.2022
LAC, Lugano