Angela Dematté
Drammaturga e attrice nata in Trentino, sceglie Milano come sua residenza d’artista. Dopo una laurea in Lettere e un diploma all'Accademia dei Filodrammatici, lavora come attrice finché inizia, nel 2009, la sua attività di autrice: scrive Avevo un bel pallone rosso e vince il Premio Riccione e il Premio Golden Graal. Il lavoro è messo in scena da Carmelo Rifici con il quale inizia una profonda ricerca che produce, tra gli altri: L’officina, Chi resta, Il compromesso, Ifigenia, liberata e Macbeth, le cose nascoste. Lavora come dramaturg e autrice per i registi Andrea Chiodi, Renato Sarti, Sandro Mabellini, Valter Malosti, Benedetto Sicca, Simona Gonella. Scrive, dirige e interpreta Mad in Europe che vince il Premio Scenario 2015 e il Premio Sonia Bonacina. Nel 2019 la città di Trento le conferisce il Premio Aquila d’Oro per la cultura. Nella sua ricerca indaga le potenzialità e i limiti del linguaggio identitario, argomento su cui ha creato diverse masterclass presso Teatro Franco Parenti, Proxima Res, Karakorum teatro, Matearium teatro, ERT, Luminanze. Il suo lavoro negli ultimi anni, a partire dalla collaborazione con ISI Foundation, Joint Research Centre di Ispra e Carmelo Rifici al LAC, si concentra sul dialogo con la scienza come necessità di indagine sull’uomo futuro. La pandemia la spinge ad esplorare la contaminazione tra la scrittura teatrale e nuove forme offerte dal web. Scrive e dirige il documentario Un rito di passaggio e lavora alla redazione del progetto digitale del LAC Lingua Madre, vincitore del Premio Hystrio e del Premio Ubu. I suoi testi sono pubblicati in Italia, Francia, Svizzera, Germania ed Egitto. Lavora con importanti teatri come Piccolo Teatro di Milano, Theatre de la Manufacture di Nancy e diversi teatri stabili italiani. È madre di tre figli.
Fabrizio Sinisi
Drammaturgo, poeta e scrittore, nel 2012 debutta come autore teatrale con La grande passeggiata per la regia di Federico Tiezzi. Dal 2010 è dramaturg della Compagnia Lombardi-Tiezzi e, dal 2019, artista residente del Centro Teatrale Bresciano. Attivo anche nel teatro d’opera, nel 2017 debutta al Maggio Musicale Fiorentino con il melologo Ravel. Lavora stabilmente con i maggiori teatri nazionali, collaborando con i più importanti registi della scena italiana. Nel 2017 pubblica Tre drammi di poesia, con cui viene selezionato tra i dieci autori italiani del progetto internazionale Fabulamundi. Collabora stabilmente con il quotidiano “Domani” e il mensile “Finzioni”. I suoi lavori vengono tradotti e rappresentati anche in Austria, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Ottiene la menzione dell’American Playwrights Project, il Premio Testori per la Letteratura e il Premio Nazionale dei Critici di Teatro.
Simona Gonella
Regista, pedagoga, drammaturga e dramaturg, nutre uno spiccato interesse verso la nuova drammaturgia, l’adattamento dei classici, il lavoro di creazione e devising e le arti performative. Dopo il diploma in regia alla Scuola Paolo Grassi di Milano, lavora con il Teatro Settimo di Torino e il Piccolo Teatro di Milano per il quale cura numerosi progetti europei di formazione, scrittura, messa in scena ed è stata membro del Circolo dei Registi Europei dell'Unione dei Teatri d'Europa.
Dirige spettacoli al Teatro Nazionale di Timisoara, alla Royal Shakespeare Company di Stratford, al Chichester Theatre e al RADA/GBS Theatre di Londra. Collabora, tra gli altri, con Carmelo Rifici, Andrea De Rosa e la compagnia Trickster-p. In Italia firma e adatta diversi lavori di nuova drammaturgia, teatro civile e teatro per l’infanzia. Nel 2022 dirige la sua versione originale di Zio Vanja di Cechov. Dal 2007 al 2011 è direttore artistico del Oda Teatro - Cerchio di gesso di Foggia.
Svolge attività di docente e formatore per attori, registi e drammaturghi. Traduce testi di Martin Crimp e Alan Bennett; Dino Audino Editore ha recentemente pubblicato una sua Introduzione alla regia teatrale.
Andrea De Rosa
Regista teatrale di prosa e opera lirica, dal 2008 al 2011 è direttore del Teatro Stabile di Napoli, mentre dal 2021 è direttore del TPE Teatro Astra (Fondazione Teatro Piemonte Europa – Teatro di Rilevante Interesse Culturale). Nelle sue produzioni in prosa mostra fin dall’inizio un grande interesse per i personaggi tragici mettendo in scena titoli come Le Troiane e Le Baccanti di Euripide, Il decimo anno da Euripide ed Eschilo, Elettra di Hugo von Hofmannsthal, Maria Stuart di Friedrich Schiller, Molly Sweeney di Brian Friel, La Tempesta e Macbeth di William Shakespeare, Manfred di Lord Byron (con le musiche di Schumann dirette da Gianandrea Noseda), Fedra di Seneca. A questi titoli affianca un lavoro caratterizzato da un più spiccato senso di ricerca teatrale/filosofica, mettendo in scena Encomio di Elena da Gorgia da Lentini, Tutto ciò che è grande è nella Tempesta (su Martin Heidegger), Studio sul Simposio di Platone, fino ai più recenti Autobiografia erotica di Domenico Starnone, Giulio Cesare (uccidere il tiranno) di Fabrizio Sinisi da Shakespeare, E pecchè, e pecchè e pecchè? Pulcinella in purgatorio di Linda Dalisi, Satyricon di Francesco Piccolo ispirato a Petronio, Nella solitudine dei campi di cotone di Bernard-Marie Koltès. Il suo ultimo spettacolo è Solaris di David Grieg dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem.
Dopo il debutto con Idomeneo di Mozart, nell’opera spazia dal Novecento (con opere di Britten, Maderna, Schoenberg, Hindemith, Azio Corghi) al melodramma ottocentesco (con numerosi titoli di Verdi, Bellini, Donizetti), fino al primo Novecento di Puccini e Granados. Le sue produzioni vengono rappresentate nei maggiori teatri italiani e internazionali, tra cui il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Regio di Torino, La Fenice di Venezia, il Teatro di San Carlo di Napoli, il Teatro Real di Madrid, il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, il Municipal di Sao Paolo, il Sao Carlos di Lisbona, la Royal Opera di Copenaghen, il Festival di Pentecoste di Salisburgo, collaborando con i maggiori direttori d’orchestra tra i quali Riccardo Muti, Myung Wung Chung e Valery Gergiev.
Con Fedra vince nel 2015 il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro (ANCT) per il miglior spettacolo dell’anno; nel 2021 riceve il Premio Hystrio alla regia.
Carmelo Rifici
Dopo la laurea in Lettere, si diploma alla Scuola dello Stabile di Torino ed è regista collaboratore di Luca Ronconi in Progetto Domani, evento teatrale dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. Affianca Ronconi nelle regie di Fahrenheit 451, Ulisse doppio ritorno, Turandot, Il mercante di Venezia. Come regista firma decine di lavori. Napoli Teatro Festival gli commissiona la regia di Chie-Chan e io, dal romanzo di Banana Yoshimoto (2008). Per il Piccolo Teatro di Milano firma le regie de I pretendenti di Jean-Luc Lagarce, Il gatto con gli stivali di Ludwig Tieck (2009) e Nathan il saggio di Ephraim Lessing (2011). Nel 2010 mette in scena Dettagli di Lars Norén al Piccolo e Fedra di Euripide a Siracusa. Dirige Buio di Sonia Antinori per Teatro Due Parma, Medea di Luigi Cherubini per il Ponchielli di Cremona, I puritani di Vincenzo Bellini per il Circuito Lirico Lombardo, Giulio Cesare di William Shakespeare e Visita al padre di Roland Schimmelpfennig per il Piccolo di Milano. Dal 2014 è direttore artistico di LuganoInScena dove dirige Gabbiano di Anton Cechov, Ifigenia, liberata di Rifici-Dematté, Purgatorio di Ariel Dorfman, l’opera Il barbiere di Siviglia, Avevo un bel pallone rosso di Angela Dematté, I Cenci su musica e libretto di Giorgio Battistelli – che nel 2020 è nel cartellone di Biennale Musica di Venezia e del Festival Aperto di Reggio Emilia –, Macbeth, le cose nascoste di Rifici-Dematté, Le relazioni pericolose, scritto a quattro mani con Livia Rossi, e l’opera La traviata. Nel 2019 firma la regia di Gianni Schicchi di Puccini e de L’heure espagnole di Ravel al Teatro Grande di Brescia. Nel 2020 diventa direttore artistico di LAC Lugano Arte e Cultura, centro culturale della Città di Lugano. Dal 2015 dirige la Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano. Nel 2005 vince il Premio della Critica come regista emergente, nel 2009 il Premio Eti Olimpici del Teatro come regista dell’anno, il Premio della Critica, il Golden Graal ed è nelle nomination per i Premi Ubu come regista dell’anno. Nel 2015 vince il Premio Enriquez per la stagione teatrale di LuganoInScena, nel 2017 lo vince nuovamente per la regia di Ifigenia, liberata. Nel 2019 vince il Premio I nr. Uno conferitogli dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (CCIS) per il suo lavoro al LAC. Nel luglio 2021 viene insignito del titolo di Maestro dal Premio Radicondoli per il teatro. Nell’autunno dello stesso anno riceve il Premio Hystrio Digital Stage e il Premio speciale Ubu per il progetto digitale Lingua Madre. Capsule per il futuro, ideato insieme a Paola Tripoli.
Luca Lazzareschi
Si diploma negli anni ottanta alla Bottega Teatrale di Firenze dove studia con maestri del calibro di Orazio Costa Giovangigli, Vittorio Gassman e Giorgio Albertazzi. Affronta un vasto repertorio di autori, alternando opere classiche e contemporanee, italiane e straniere, partecipando, ad oggi, ad oltre settanta spettacoli prodotti dai maggiori teatri pubblici e privati italiani e collaborando con i più importanti registi italiani. È diretto, tra gli altri, da Vittorio Gassman, Luca Ronconi, Marco Tullio Giordana, Roberto Andò, Andrea De Rosa, Carmelo Rifici, Gabriele Lavia, Pietro Carriglio, Giuseppe Patroni Griffi, Mario Missiroli, Gianfranco De Bosio, Glauco Mauri, Piero Maccarinelli, Memè Perlini, Walter Pagliaro, Werner Schroeter, Saverio Marconi, Guido De Monticelli, Mauro Avogadro, Massimo Luconi, Cesare Lievi, Luca De Fusco, Leo Muscato, Antonio Calenda, Marco Sciaccaluga, Lorenzo Salveti, Franco Però, Daniele Salvo, Lukas Hemleb, Andrée Ruth Shammah e Pascal Rambert.
Tra i tanti ruoli interpretati spiccano Amleto, Macbeth, Antonio in Antonio e Cleopatra di Shakespeare, Alexander Herzen nella trilogia La sponda dell’utopia di Tom Stoppard, Oreste nell’Orestea di Euripide, Guglielmo da Baskerville nella riduzione teatrale de Il nome della rosa, il Maestro ne I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori, Prometeo nell’omonima tragedia di Eschilo.
Per il Teatro Romano di Verona cura la regia dello spettacolo Moby Dick di e con Franco Branciaroli.
Partecipa a numerose fiction televisive e film, lavorando tra gli altri con Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Charles Sturridge e Rachid Benhadj.
Tre volte candidato finalista ai Premi Ubu e tre ai Premi Le Maschere del Teatro italiano, riceve il Premio Randone nel 1999, il Premio della Critica Teatrale nel 2002, l’Eschilo d’Oro nel 2008 per l’insieme delle sue partecipazioni ai cicli degli spettacoli classici del Teatro Greco di Siracusa, il Premio Domenico Danzuso nel 2014, il Premio Veretium nel 2012, il Premio Franco Enriquez nel 2018. Dal 2011 al 2015 è direttore artistico del Festival della Versiliana.
Milvia Marigliano
Nata a Milano ma di origine napoletana, si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano con medaglia d’oro. È diretta dai più noti registi italiani e prodotta dai più prestigiosi teatri, affrontando un vasto repertorio di autori che spaziano dal teatro comico a quello drammatico e occupandosi sia dei grandi classici sia di drammaturgia contemporanea. Tra gli altri, lavora con Valerio Binasco, Arturo Cirillo, Andrea De Rosa, Lamberto Puggelli, Roberto Guicciardini, Silvano Piccardi, Dario Fo, Piero Maccarinelli, Mauro Avogadro, Andrée Ruth Shammah, Giorgio Gallione, Enzo Moscato, Massimo Navone, Gabriele Vacis, Cristina Pezzoli, Robert Carsen, Carlo Cerciello e Peppino Mazzotta.
Da sottolineare alcune importanti esperienze di spettacoli recitati in “lingua”, passando dal napoletano (antico e moderno) al milanese, dal veneto al bergamasco.
Nel 2011 è candidata al Premio Le Maschere del Teatro italiano per la sua interpretazione in Romeo e Giulietta con la regia di Valerio Binasco, spettacolo per cui vince nel 2013 il Premio Giovani di Roma. Nel 2015 riceve il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici del Teatro per Lo zoo di vetro e Chi ha paura di Virginia Woolf? diretta da Arturo Cirillo. È candidata al Premio Le Maschere del Teatro italiano per due anni consecutivi: nel 2016 per Ombretta Calco di Sergio Pierattini con la regia di Peppino Mazzotta e nel 2017 per la sua interpretazione in Lunga giornata verso la notte diretta da Arturo Cirillo. Nel 2019 è candidata al Premio Ubu per Lo Psicopompo di Dario De Luca.
Partecipa a serie televisive e film: Paolo Sorrentino la dirige in The Young Pope e in Loro 2; interpreta la madre di Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini. Prende parte al film L’ospite, diretta da Duccio Chiarini, alla serie Netflix Luna Park, diretta da Leonardo D’Agostini e Anna Negri, e al cortometraggio L’ultimo dell’anno, diretta da Fabrizio Provinciali.
Catherine Bertoni de Laet
Classe 1994, intraprende, a seguito del diploma classico, un percorso universitario di indirizzo scientifico in Belgio. Rientrata in Italia, inizia una formazione artistica a Roma, dove lavora con Fabiana Iacozzilli, Francesco Zecca, Lorenzo Gioielli e Francesco Sala, per poi diplomarsi alla Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano dove incontra Antonio Latella, Romeo Castellucci, Mauro Avogadro e Serena Sinigaglia. Come interprete partecipa all’allestimento di Doppio sogno di Riccardo Favaro dall’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler, diretta da Carmelo Rifici, con cui collabora anche al progetto digitale Ci guardano - prontuario di un innocente. Come assistente alla regia lavora con Filippo Ferraresi nel suo debutto al Piccolo di Milano con de Infinito Universo e ne La traviata diretta da Markus Poschner con la regia di Carmelo Rifici. Debutta alla regia con Bogdaproste - che dio perdoni le tue morti, scritto a quattro mani con Francesco Maruccia e presentato al FIT Festival 2022.
Giovanni Drago
Genovese, classe 1998, si diploma alla Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici. Nel suo percorso accademico ha modo di studiare con alcuni dei principali artisti della scena italiana, tra cui lo stesso Rifici, Mauro Avogadro e Antonio Latella. Come interprete partecipa all’allestimento di Doppio sogno di Riccardo Favaro dall’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler, diretto da Carmelo Rifici al Piccolo Teatro di Milano. Nel 2022 è Oreste nell'omonima tragedia di Euripide, diretto da Valerio Binasco in una produzione del Teatro Stabile di Torino.
Roberta Ricciardi
Romana, classe 1997, si diploma alla Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano diretta da Carmelo Rifici. Nel suo percorso formativo incontra Chiara Bersani, Fausto Paravidino, Paolo Rossi, Serena Sinigaglia, Mario Perrotta, Massimo Popolizio, Marta Ciappina, Lisa Ferlazzo Natoli, Antonio Latella, Alessio Maria Romano, Fabio Condemi. Prende parte a Ci guardano - prontuario di un innocente di Carmelo Rifici nel ruolo di Emily Dickinson, Happiness di Alessandro Sciarroni, Choròs - Il luogo dove si danza di Alessio Maria Romano e Doppio sogno di Carmelo Rifici.
Isacco Venturini
Frequenta la Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino, diplomandosi nel 2015. Da allora collabora con Alessio Maria Romano (Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2020), lavorando in Dispersi (2016), Choròs (2018), Il Maleficio (2019) e Bye Bye, produzione LAC che debutta alla Biennale Teatro 2020. È diretto da Andrea De Rosa in Giulio Cesare. Uccidere il tiranno (2017) e in E pecché? E pecché? E pecché? Pulcinella in purgatorio (2019), dove è interprete e curatore dei movimenti scenici. Antonio Latella lo dirige in Santa Estasi. Atridi: otto ritratti di famiglia (2016, Premio Ubu Nuovo attore/attrice under 35 a tutto il cast) e ne L’isola dei pappagalli con Bonaventura prigioniero degli antropofagi (2019). È diretto da Leonardo Lidi in 95. Studio su Lutero (2018) e da Silvio Peroni ne Il mago di Oz (2020). È assistente alla regia di Leonardo Lidi in Spettri (2018) ed assistente alle coreografie di Alessio Maria Romano nell’opera Fernando Cortez (2019). È coreografo e performer in Calma Musa Immortale di Fausto Cabra.