Evento passato

24 luglio 2021

Hall

21:00

L'evento di questa sera si terrà nella Hall a causa delle previsioni meteo avverse

Peppe Servillo, voce

Javier Girotto, sax soprano, sax baritono

Natalio Mangalavite, pianoforte, tastiere, voce

“Sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno”: le canzoni di Lucio Dalla contengono tesori nascosti come questa strofa che custodisce l’augurio e l’auspicio con cui è nato nell’autunno del 2020 questo progetto che si poggia sulla solida collaborazione tra Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite e che non è ancora riuscito a esordire. Un incastro musicale perfetto, un viaggio che parte dalle parole e dalla musica del grande Lucio Dalla.

La fama del casertano Peppe Servillo è legata innanzi tutto al suo ruolo di frontman degli Avion Travel; l’argentino Natalio Mangalavite è stato una solida spalla per jazzisti come Paolo Fresu e Horacio “El Negro” Hernandez, oltre che per Ornella Vanoni; Javier Girotto, anche lui argentino, deve la propria fortuna in Italia al successo del suo gruppo Aires Tango oltre che alle collaborazioni con i principali jazzisti di casa nostra: Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Bebo Ferra, Antonello Salis.

“Poliglotta. La lingua degli angeli”

Scriveva John Cage negli anni ‘50 che per stare nella contemporaneità ci vogliono più occhi e orecchie di quelle che abbiamo “naturalmente” in dotazione. E aveva ragione. Oggi per parlare ai nostri cuori induriti da oltre un anno di pandemia e di futuri incerti forse, oltre ad aver bisogno di più occhi e più orecchie, necessitiamo anche di più lingue. Più lingue per intercettare e tradurre i messaggi degli angeli e metterci in vibrazione con le lingue del fuoco e dell’energia, le lingue della morte e della resurrezione, le lingue dei numeri e quelle dei sogni, le lingue dell’elettricità e quelle degli abbracci.

Questa sezione del LAC en plein air farà vibrare le lingue: quelle degli angeli nascoste nella forza dei suoni e quelle parlate, dai dialetti locali come il pugliese o il catalano a quelle internazionalmente riconosciute e riconoscibili come il castigliano fino a quelle assolutamente incomprensibili come l’estone o il mongolo. Lingue sconosciute e violini barbari, ninne nanne avvolgenti e beats elettronici, canzoni di speranza e testamenti funebri, amori perduti e stornelli di feste tutto in sole nove tappe.

Saul Beretta, curatore

 

“Sii dolce con me. Sii gentile.
È breve il tempo che resta.
Poi saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo dell’umano.
Come ora ne abbiamo dell’infinità. [...]”
(Mariangela Gualtieri)

 

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