Evento passato

10 luglio 2021

Agorà

21:00

L’originale e innovativo Antropolaroid di Tindaro Granata, vincitore di numerosi riconoscimenti teatrali tra cui il Premio “ANCT” dell’Associazione Nazionale dei Critici (2011), compie 10 anni e, per l’occasione, torna a Lugano. 

Attraverso l’antica tecnica del “cunto siciliano”, Granata narra la storia della sua famiglia, affrontando temi quali il senso della giustizia, la solidarietà, la lotta per l’amore e per la libertà. 
Antropolaroid è uno spettacolo di cupa bellezza, struggente, attraversato da un’inquietudine dolorosa, dove a tratti si coglie ugualmente, amaramente, l’occasione di ridere, per la caratterizzazione dei personaggi, il loro susseguirsi sulla scena, per l’abilità stessa dell’attore nel trasformarsi: tante le metamorfosi. Solo in scena, l’attore racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui anche allontanarsi, con il proposito di andare a Roma, diventare attore e fare del cinema… 

di e con
Tindaro Granata 


disegno luci
Cristiano Cramerotti


elaborazioni musicali
Daniele D’Angelo


coproduzione
Centro Artistico MAT
Teatro d’Emergenza


produzione
Proxima Res

Tindaro Granata
Siciliano di Tindari, si imbarca ventenne sulla Nave Spica come Meccanico Artigliere; due anni dopo, spinto dal desiderio di diventare attore, si congeda e trasferisce a Roma. Commesso in diversi negozi di scarpe, è cameriere in trattorie e ristoranti. Privo di una formazione accademica artistica, muove i suoi primi passi in teatro grazie a Massimo Ranieri. Dal 2006 inizia un felice sodalizio con Carmelo Rifici da cui è diretto in numerosi spettacoli, tra cui Ifigenia, liberata e Macbeth, le cose nascoste. Serena Sinigaglia lo dirige in Il libro del buio e in 32”.16 Trentadue e sedici secondi; Andrea Chiodi in numerosi progetti teatrali, tra cui La Locandiera e La bisbetica domata; Leonardo Lidi lo dirige ne Lo zoo di vetro.Come autore esordisce nel 2011 con Antropolaroid, spettacolo sulla storia della sua famiglia. È autore e interprete di Invidiatemi come io ho invidiato voi, storia di un caso di pedofilia ispirato a un fatto di cronaca. Scrive, dirige e interpreta Geppetto e Geppetto, lavoro in cui affronta il tema della “stepchild adoption” che gli vale il premio Ubu come novità drammaturgica (2016). Scrive Farsi Silenzio, pellegrinaggio laico alla ricerca di cosa è sacro oggi, e Dedalo e Icaro, storia di un padre che cerca di comprendere e accettare l’autismo del figlio. È Direttore Artistico di Situazione Drammatica, rassegna di drammaturgia contemporanea e anche di Proxima Res, associazione di produzione teatrale. Per il progetto Lingua Madre - capsule per il Futuro realizza il documentario Certi Comizi e dirige il video artistico Corso di persuasione.

Lo spettacolo è preceduto da un breve monologo:


Ciumachella

Emilia Tiburzi, giovane attrice tra le protagoniste del progetto online di Carmelo Rifici Ci guardano – Prontuario di un innocente (Lingua Madre), ci propone un suo personale “Antropolaroid”, un monologo che parla del legame con la sua città, Roma, e del suo rapporto con i massimi esponenti della romanità cinematografica – da Anna Magnani a Alberto Sordi – che hanno influenzato la sua vita e le sue scelte. 

Il monologo che ho scritto – afferma Tiburzi – è un flusso di coscienza in cui solo apparentemente sembra non essere chiamato in causa il mio vissuto ma che si esaurisce in un urlo disperato al futuro. Entrano le storie della mia famiglia a salvarmi, la delicatezza di mio nonno che porta sulle spalle il peso dell’abbandono, la forza di mia nonna, contadina, cresciuta nei campi con la sua asina Peppa, e poi mia madre e mio padre, che con il loro sguardo mi hanno guidato in questa giungla meglio conosciuta come vita.

di e con 
Emilia Tiburzi

Emilia Tiburzi
Classe 1996, dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo Classico T. Tasso, prende parte a diversi laboratori teatrali tenuti da Enrico Zaccheo. Nel 2017 inizia gli studi alla Scuola Luca Ronconi del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Carmelo Rifici, in cui ha la possibilità di approfondire gli studi con grandi insegnanti e registi, tra i quali Mauro Avogadro, Giovanni Crippa, Carmelo Rifici, Antonio Latella, Fausto Paravidino, Paolo Rossi, Tindaro Granata. Approfondisce lo studio del movimento e delle arti performative con, fra gli altri, Alessio Maria Romano, Maria Consagra, Michele Abbondanza e Marta Ciappina. Prende parte a La Tragedia del Vendicatore diretta da Declan Donnellan. È nel lavoro Ci guardano - Prontuario di un innocente diretta da Carmelo Rifici.

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