Il collettivo di arti performative e visive Industria Indipendente firma testi e regia de La mano sinistra. Una dimensione di ricerca tra diverse pratiche e immaginazioni, uno spazio del possibile, uno studio-scenario dismesso che non intende smettere di di-vertire, ovvero “far cambiare direzione”.
Il titolo prende le mosse da un’accezione che nei secoli l’ha indicata come mancina “mancus”, ovvero mancante, sbagliata, storpia, mutilata, rovesciata, invertita, deviata, diabolica, dedita alla magia e all’occulto, portatrice di pericolo e differenza, e incapace di una scrittura “corretta, destra, che non sbava l’inchiostro”.
La mano sinistra prende forma con il ritmo del suo canto, si apre e si chiude, si gonfia e poi si spegne, si scurisce per poi brillare. La scrittura si fa formula, poesia, incantesimo, allusione, invocazione ed evocazione, in una relazione priva di gerarchie tra corpo e materia, conoscenza e azione, soggetto e ambiente, suono e aspetto fisico luminoso.
Un varietà-teatro di rivista che convoca la magia come tecnica di un’altra conoscenza, l’analogia che rende corpo visibile il rimosso, la meraviglia che può svelare e riscrivere il meccanismo del reale.
Con la partecipazione artistica e scenica di Annamaria Ajmone, Silvia Calderoni e Iva Stanisic, La mano sinistra si sviluppa come un teatro/spazio del simbolico, sospeso tra realtà e finzione, tra tecnica e immaginazione, che chiede di guardare, sentire e riverberare.