Spettacolo vincitore di Forever Young 2021/22 – progetto residenziale per compagnie teatrali “under 35” promosso dalla Corte Ospitale di Rubiera –, Personne, chroniques d’une jeunesse di Ugo Fiore e Livia Rossi è una favola nera che, attraverso parole, suoni e immagini, racconta di un’infanzia violata e dei suoi riverberi nell’età adulta.
Secondo il filosofo della scienza Gaston Bachelard, la casa è “lo spazio che racchiude e comprime il tempo attraverso la memoria e l’immaginazione”. In una scena asettica, Ugo comprime il tempo e ricorda – o forse immagina – i luoghi della sua infanzia, il giardino, la sabbiera, i pomeriggi passati a giocare con il fratello e il cugino. Ma poiché la memoria è una macchina imperfetta, nelle cui crepe realtà e finzione si confondono, i ricordi di Ugo assumono fin da subito i contorni di una fiaba. E proprio come in una fiaba, una volta salite le scale e aperta la porta di casa, Ugo ripiomba nei suoi undici anni, il giorno in cui ha incontrato Xavier. Si sono conosciuti su una chat. Si sono incontrati una volta sola, nei bagni pubblici di un parco. Xavier ha trent’anni più di Ugo.
Lo spettacolo si sviluppa nella progressiva creazione di cortocircuiti narrativi, in un gioco di accordi e opposizioni in cui, proprio come accade nella memoria, la realtà e l’immaginazione si confondono.
Sulla scena, il lavoro evocativo della musica, che attinge da un immaginario infantile e lo distorce, convive con la presenza ingombrante del video, che in maniera quasi documentaristica rivela gli interni della casa. A creare ulteriori cortocircuiti di senso è la compresenza di italiano e francese, le due lingue con cui si esprime Ugo. Non tutto è immediatamente comprensibile: nascondendo continuamente ciò di cui parla, Personne ripercorre insieme allo spettatore la dinamica di adescamento del pedofilo.