mercoledì 26 marzo

Teatro Foce
25.- CHF

Il giovane autore e attore siciliano Salvo Drago si serve delle armi della poesia e dell’immaginazione per costruire un racconto scenico in forma di monologo, in cui intende riflettere sul momento fuggevole ma cruciale che precede ogni scelta.

“Ho un ricordo – scrive Drago – che è entrato prepotentemente dentro la mia testa. La notte Santa, nel mio paese si va in Chiesa. Una volta entrati c’è una tela enorme che dall’alto verso il basso copre tutto l’altare. Un’enorme tela del pittore Zenone Lavagna (che sinceramente non so chi sia) blu notte, nella quale è raffigurata la crocifissione di Gesù, e c’è Maria e Maddalena che piangono ai suoi piedi. Il prete dice la messa, e la tela rimane per tutto il tempo lì, sospesa e tirata. A un certo punto si sente il prete cantare: Gloria a Dio, nell’alto dei cieli! L’organo comincia a suonare, na na na na naaaaa, e la tela patapum cade a terra. Dall’altra parte c’è la statua di Gesù risorto, ma la cosa che più mi fa venire i brividi e che ancora non riesco a spiegare è l’attimo prima che la tela cada. L’attimo prima, capite? Ma che cos’è quest’attimo prima?
Il progetto nasce tra le mura della Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Tutte le esperienze e le discussioni maturate negli anni accademici mi hanno spinto a delle riflessioni: l’io a teatro può diventare un fatto interessante? Come faccio ad esprimere concetti che riguardano tutti, partendo da fatti personali, riflessioni sulla vita e sul mondo, senza scadere nell’autoreferenziale? L’autoreferenzialità è da abolire a prescindere o è una condizione imprescindibile del nostro tempo? Questo ha fatto scattare la scintilla che mi ha portato a trasformare tutte queste domande in un progetto di spettacolo a tutti gli effetti. Così, finita la scuola, ho cominciato a mettere insieme i pezzi e oggi ho delle parole pronte a prendere vita. Il testo è un viaggio interiore, a volte un flusso, in cui prosa e poesia, italiano e siciliano si mescolano.
Quello che appartiene a ciascuno di noi può diventare un ‘ci appartiene’? Come?”

di e con
Salvo Drago 

assistente alla regia
Giuseppe Aceto

produzione
Compagnia Lombardi/Tiezzi