domenica 29 settembre

Sala Teatro
Da 34.- a 49.- CHF

lunedì 30 settembre

Sala Teatro
Da 34.- a 49.- CHF

Il regista visionario Romeo Castellucci, Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia, dirige la magnetica Isabelle Huppert, icona del cinema e del teatro contemporaneo, in un monologo liberamente ispirato a Bérénice di Jean Racine: una personalissima rilettura della più grande tragedia della letteratura francese, monumento alla solitudine e all’abbandono.  

“Ciò che rende contemporaneo Racine – afferma Castellucci – è precisamente la sua inattualità. Il metro alessandrino dei suoi versi è la forma congelata di un quadro umano paralizzato dallo stallo tragico e dalla disfunzione del linguaggio. L’amore è il Teatro della Crudeltà. Le rinunce qui hanno più peso delle azioni, del sangue o degli accoppiamenti. L’educazione e la castità sono in nuovi strumenti erotici che vincolano i corpi; la violenza è endocrina, il freno è più potente dell’acceleratore. L’energia, che non deflagra, è trattenuta in un corpo ormai spossessato di parole. Teatro paralitico, Bérénice è probabilmente la “tragedia” più immobile, statica e snervante che sia mai stata concepita. Eppure si piange. Eppure Bérénice – si potrebbe dire – sono io.
In scena, come stella fissa, Isabelle Huppert [Premio Molière alla carriera, ndr] rappresenta Bérénice, la peculiare e ontologica solitudine del personaggio teatrale e della figura umana. Accanto a lei sono presenti soltanto altri due attori, nelle vesti di Titus e Antiochus, e diversi Senatori romani. Tutte le loro parole sono incomprensibili e impastate dalla stessa voce di Bérénice. Quasi tutti i suoni dello spettacolo – uditi e inauditi – sono generati dalla voce di Huppert ed elaborati dall’artista Scott Gibbons. Isabelle Huppert è la sineddoche dell’arte del teatro d’occidente, è l’attrice, ma anche l’attore, per definizione; è il Teatro stesso che si manifesta, ancor prima del significato che porta.”

di
Romeo Castellucci

liberamente ispirato a
Bérénice di Jean Racine

un monologo con
Isabelle Huppert

e con la partecipazione di
Cheikh Kébé, Giovanni Manzo

concezione e regia di
Romeo Castellucci

musica originale di
Scott Gibbons

costumi di Iris
Van Herpen

assistenza alla regia
Silvano Voltolina

direzione tecnica
Eugenio Resta

tecnici di palco
Andrei Benchea
Stefano Valandro

tecnico luci
Andrea Sanson

tecnico del suono
Claudio Tortorici

costumista
Chiara Venturini

ideazione trucco e acconciatura
Sylvie Cailler
Jocelyne Milazzo

sculture di scena e automazioni
Plastikart Studio Amoroso & Zimmermann

produzione
Societas, Cesena; Printemps des Comédiens / Cité du Théâtre Domaine d’O, Montpellier

in coproduzione con
Théâtre de La Ville - Paris, France; Comédie de Genève, Switzerland; Ruhrtriennale, Germany; Les Théâtres de la Ville de Luxembourg; deSingel International Arts Center, Belgium; Festival Temporada Alta, Spain; Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Italy; Onassis Culture - Athens, Greece; Triennale Milano, Italy; National Taichung Theater, Taiwan; Holland Festival, Netherlands; LAC Lugano Arte e Cultura, Switzerland; TAP - Théâtre Auditorium de Poitiers, France; La Comédie de Clermont-Ferrand – Scène Nationale, France; Théâtre national de Bretagne – Rennes, France

con il sostegno della
Fondation d’entreprise Hermès