La coreografa e danzatrice franco-svizzera Marie-Caroline Hominal incontra il fratello artista visivo David Hominal in un autoritratto a quattro mani – una scintilla nel loro rapporto fraterno che sfugge deliziosamente a qualsiasi categoria o aspettativa.
Hominal / Hominal è il terzo capitolo di un trittico in cui Marie-Caroline Hominal invita degli artisti a collaborare con lei, ciascuno nella propria disciplina. In questo caso, la co-creazione è firmata dal fratello David Hominal che, oltre alla pittura seriale, si dedica alla scultura, al disegno, al video, al collage, alla stampa, alla performance e all’installazione.
Marie-Caroline Hominal danza come suo fratello dipinge, con una potenza fragile che permette loro di confrontarsi con i propri modelli. La narrazione si tinge di una vicinanza familiare: vediamo il cinema, la moda, i sussulti sensibili, la noia banale; pensiamo di poter leggere l’adolescenza, modelli senza tempo, flash esuberanti, risate. Il corpo viene deformato dagli effetti delle luci stroboscopiche, diventando una silhouette o un peso insormontabile. Questo immaginario è proprio quello a cui fa riferimento la pittura di David Hominal: il suo lavoro è tanto radicale quanto banale. In scena costruisce uno spazio di colore come un set, stendendo i colori sul pavimento come in un atelier di serigrafia. I gesti sono ripetuti e precisi. Immagina di immergerci nel colore; gioca con la fluorescenza dei colori per distorcere la nostra percezione; stravolge le nostre prospettive sfruttando le imponenti dimensioni consentite dallo spazio scenico. L’intimo diventa mostruoso, affettuoso ma onnipresente.