Esplorando il suo stesso apparato fonatorio, Elena Boillat – artista indipendente, performer e creatrice poliedrica – avvia una ricerca sulla materia vibrante del corpo-voce nel tentativo di ritrovare linguaggi liberi dal peso dei significati.
Tra i progetti vincitori di PREMIO 2024, PARTITURAZERO è una performance che mette in scena una pre-lingua e una fisicità solitarie, immerse in uno spazio spoglio e pieno di silenzio. Ispirata dalla struttura della forma-sonata e da quella di alcuni rituali, Boillat compone una partitura mettendosi al servizio delle reminiscenze sonore che la abitano: resistenza fisica e flusso del respiro vengono utilizzati per generare un’emissione vocale estrema, in contrasto con il lento susseguirsi dei movimenti. Questo corpo e questa voce desiderano instaurare un dialogo intimo con l’immaginario e la percezione acustica di chi inevitabilmente è chiamato a seguirli, in un viaggio dai confini mutevoli.
“La voce può colpire, sfiorare, allontanare, chiamare o avvicinare – si legge nelle note artistiche di Elena Boillat. E il corpo è la grotta buia che ne custodisce l’origine e il segreto. Aggrappandomi al loro potere manifestativo, ho sentito possibile una comunicazione inventata, indipendente dal senso, dalla cultura e dalla norma, libera dalla frenesia informativa. Come un grido nel vuoto o un sussurro nel caos, il messaggio che questo tipo di comunicazione porta non si trova più nell’informazione ma nella risonanza stessa, riconsegnandomi ad un terreno primario dove le difese vengono meno.”