Il collettivo svizzero Balestra/Cardellini /Gonzalez firma testo e regia di Showroom, lavoro incentrato sulla sostituzione degli esseri umani da parte delle macchine: in un contesto quasi museale, un diorama in scala 1:1 – che espone ciò che “scompare”, coloro che “scompaiono” – metterà in discussione il nostro rapporto con la storia, la natura e l’altro.
Secondo uno studio recente dell’OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico –, entro il 2030 sono a rischio 66 milioni di posti di lavoro a causa dell’automazione. Nel corso degli ultimi dieci anni, infatti, sono state concepite auto senza conducente, droni per le consegne, robot capaci di assolvere alle funzioni di un infermiere, casse automatiche nei supermercati... La robotizzazione sta gradualmente rendendo obsolete diverse professioni, una dinamica che mette in discussione le fondamenta stesse di una società costruita sul lavoro. La scomparsa di molte professioni e, di conseguenza, delle interazioni umane sembra inesorabile in quanto le tecnologie sostituiscono i compiti precedentemente svolti dall’uomo. Ma pensare che la macchina stia sostituendo l’uomo significa prendere una scorciatoia che oscura il fatto che gruppi di uomini e donne stiano sostituendo altri gruppi di loro simili in nome del progresso.
Grazie ad una sequenza di tableaux vivants, lo spettacolo propone una decostruzione di questa idea, invitandoci a prenderne le distanze. All’interno di una scatola scenica bianca, Rébecca Balestra, attrice Premio svizzero delle arti sceniche 2023, si trasforma di volta in volta in animatore di fiere, tassista, cassiera, addetto all’ascensore, commessa…
Showroom è un lavoro ideato e diretto dal collettivo svizzero Balestra / Cardellini / Gonzalez che, in un contesto quasi museale, espone ciò che ‘scompare’ e coloro che ‘scompaiono ‘ mettendo in discussione il nostro rapporto con la storia, la natura e l’altro.