La drammaturgia contemporanea è protagonista al LAC con la prima edizione di Paesaggi possibili, rassegna che presenta cinque spettacoli di ispirazione e temi diversi, accomunati dalla qualità della scrittura scenica.

Allestiti sul palco della Sala Teatro, andranno in scena Minotauro di Dürrenmatt nella rilettura di Margherita Saltamacchia, un’originale Wonder Woman di Antonio Latella e Federico Bellini, Tanti Sordi, omaggio della Compagnia Frosini/Timpano ad Alberto Sordi, Alcune cose da mettere in ordine di Rubidori Manshaft e Angela Dematté, Il grande vuoto di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi.

Completa e arricchisce la rassegna, Prismi – Vetrina sulla drammaturgia svizzera, progetto di Luminanza che porta in scena, in forma di mise en espace, quattro testi tra i più interessanti e innovativi della drammaturgia emergente elvetica, affidati alla direzione di registe e registi di rilievo.

Quali sono le nuove voci del teatro svizzero? Quali sono i temi che esplorano? C’è un filo conduttore che accomuna le differenze culturali e linguistiche svizzere?
Anahì Traversi e Marzio Gandola presentano i testi sviluppati dopo un anno di formazione e tutoraggio, mentre Julia Haenni e Marina Skalova propongono due opere, tradotte in italiano, selezionate da un comitato di teatri partner tra cui figurano Theater Winkelwiese, Theater Marie, Théâtre Poche/GVE, Theater Orchester Biel Solothurn, Stück Labor (Theater Basel) e LAC Lugano Arte e Cultura.

Prismi è un progetto di Luminanza, a cura di Alan Alpenfelt, Francesca Garolla e Matteo Luoni. In partenariato con il LAC, è sostenuto da Pro Helvetia, Repubblica e Canton Ticino – Fondo Swisslos, Ernst Göhner Stiftung, Fondation Jan Michalski, Société Suisse des auteurs, Città di Lugano, Città di Mendrisio.

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