Editoriale
Carmelo Rifici, direttore artistico
In questi ultimi mesi abbiamo affrontato una situazione difficile, incerta, che ci ha costretti a fare silenzio, chiudendo le porte delle nostre case e del nostro teatro. Non si poteva fare in altro modo, ed è stato giusto così. Questo autunno torneremo in scena confortati dal bel riscontro registrato dalla rassegna LAC en plein air e dalla necessità di tornare a vedere. È la nostra specificità di essere umani, ciò che ci distingue dagli amati animali: vedere, riconoscere, comprendere, anche attraverso il teatro, la danza e la musica.
La stagione che verrà avrà un significato inedito: composta tra dubbi e difficoltà, eppure fortemente voluta, differisce dalle precedenti per l’urgenza con la quale l’abbiamo realizzata. Nel comporla ci siamo concentrati sul cuore creativo del LAC che è la nostra produzione e sulla leggerezza senza dimenticare la necessaria riflessione che il teatro deve muoverci.
Oltre alle produzioni Bye Bye… di Alessio Maria Romano, La Bottega del Caffè di Igor Horvat, Fedra di Leonardo Lidi, Rame di Lorena Dozio, Book is a book is a book di Trickster-p, Una vera tragedia di Alessandro Bandini e Riccardo Favaro e il mio Galileo Galilei , il cartellone, che qui vi presentiamo parzialmente osservando la doverosa prudenza suggeritaci dal tempo che stiamo vivendo, presenta spettacoli in cui incontreremo il talento di attori come Massimo Popolizio e Paolo Rossi e l’arte della commedia di Eduardo De Filippo, accanto a un progetto totalmente inedito dedicato alle arti liberali di cui saranno protagoniste eccellenze del pensiero scientifico e umanistico mondiale come Fabiola Gianotti, direttrice del CERN, e David Quammen, autore del bestseller mondiale Spillover. L’evoluzione delle pandemie.
Abbiamo cercato un delicato equilibrio tra una leggerezza preziosa e un'attenzione doverosa alla scena contemporanea, di cui mi piace segnalare quella riservata alla creazione coreografica femminile con numerose artiste svizzere e non solo; ne riparleremo, ma mi preme anticiparvi che la stagione si concluderà con un omaggio alla danza al femminile. La virtuosa sinergia con le realtà artistiche ticinesi, Compagnia Finzi Pasca e Orchestra della Svizzera Italiana, prosegue nella ormai consolidata forma della residenza.
È una vera e propria ripartenza che necessita di nuova linfa; ecco perché abbiamo deciso di affidare l’immagine della stagione a due giovani artisti ticinesi, Sir Taki e Alan Alpenfelt, che si sono messi in dialogo su nostro invito trovando, a mio parere, una sintonia sorprendente declinando in immagini e parole l'atto del guardare; in esso infatti, si esprime la centralità dello spettatore, vale a dire di ciascuno di voi.
Concludo ringraziandovi, pur nel periodo di difficoltà, ci avete fatto sentire la vostra solidarietà e il vostro affetto; ci ritroveremo presto in sala, dove avrò modo di farlo di persona.