La giovane e affermata regista ungherese Kriszta Székely si confronta con l’imponente figura letteraria del duca di Gloucester, senza dubbio uno dei cattivi più iconici e rappresentati del repertorio shakespeariano, qui interpretato dal due volte Premio Ubu Paolo Pierobon.
Scritta tra il 1591 e 1592, Riccardo III è l’ultima di quattro opere teatrali nella tetralogia minore di William Shakespeare sulla storia inglese e conclude un racconto drammatico cominciato con Enrico VI. Da sempre, questo dramma storico affascina per la sua dimensione violenta, manipolatoria e solitaria, rappresentata dal suo protagonista, assassino deforme e infingardo: il duca di Gloucester.
Dopo il successo raccolto a Torino e a Budapest dal suo Zio Vanja, a partire dal 2021 Kriszta Székely è entrata a far parte del nucleo artistico del Teatro Stabile di Torino come artista associata. Nelle sue regie, sia di prosa che di opera, è sempre forte l’impegno politico e civile, così come l’attenta analisi dei ruoli, reali o presunti, che ci vengono attributi dalla società.
Nelle sue mani, Riccardo III non potrà che diventare una critica ancora più feroce e aspra del desiderio di potere e autoaffermazione che caratterizza ogni totalitarismo.