Si inizia da Verdi, dall’Inno delle Nazioni, cantata per coro e tenore, poco conosciuta e proposta raramente, passando poi da uno spiraglio nel II atto di Otello, si giungerà allo squarcio significativo del Verismo con le opere di Mascagni e Catalani, addolcite da sognanti evocazioni esotiche.
Dopo due concerti dedicati ai melodrammi verdiani più conosciuti e alla grandiosità di Aida, ripartiamo da Verdi per inserire sonorità diverse con parti corali e solistiche: dall’iniziale Inno delle Nazioni del grande compositore di Busseto in cui il tenore evoca un “mondo di Fratelli nell’arte” in un contrappunto sorprendente, enfatico ma pulito e coinvolgente, giungeremo alle ambiguità di Otello per proporre poi momenti sognanti come quelli evocati nelle opera La Wally e Lakmé, con la celeberrima aria Ebben? Ne andrò lontana per soprano e il Duetto dei fiori per soprano e mezzosoprano. Nella seconda parte del concerto, dopo il delicato preludio di Zanetto, si entrerà nell’ambiente verista di Cavalleria Rusticana con i suoi personaggi passionali che ci trascinano dall’allegria del mattino di Pasqua alla tragedia ed allo squarcio sonoro dell’urlo finale. L’Inno del sole dall’opera Iris, sempre di Mascagni, terminerà il concerto con un’evocazione grandiosa e promettente, riaffermando la vita.
In questo Squarcio di Verismo si troveranno un po’ tutti gli ingredienti cari ai compositori che si sono cimentati in questo stile musicale ma mancherà Puccini, perché a lui saranno dedicati i concerti che il Coro Lirico di Lugano proporrà nel 2024, anno in cui ricorrerà il centesimo anniversario della morte del grande Maestro lucchese.