Lo spettacolo è in scena a Bellinzona, Ex stabile Benedettini, Via Codeborgo 4.
Ritrovo davanti al Teatro Sociale di Bellinzona.
Evento passato
24 maggio 2024
Ex stabile Benedettini
25 maggio 2024
Ex stabile Benedettini
Rispetto al mondo effimero a cui siamo abituati, quest’opera ha un respiro diverso, sicuramente per l’argomento che affronta: essere vecchi o, meglio, invecchiare; diventare più lenti, smemorati e forse più trasparenti. «Alcune cose da mettere in ordine» riflette su ciò che scompare e ciò che resta. Su quello che, nonostante la perdita di memoria, proviamo a trattenere, per esempio ricorrendo all’ordine, alla selezione o adottando rituali. L’alterazione della percezione del tempo che l’opera descrive come parte del processo di invecchiamento sembra essere stata incorporata nella sua stessa dinamica.
Si percepisce anche che l’opera è il risultato di un cammino molto lungo percorso dall’artista, Rubidori Manshaft, e da chi l’ha affiancata. Un cammino che si è ulteriormente protratto a causa dei due anni di Covid, durante i quali non è stato possibile realizzare incontri con persone anziane, condizione tuttavia essenziale per la ricerca. La pandemia ha costretto le artiste e gli artisti a occuparsi del tema chinandosi sui libri e facendo un processo di introspezione. È stato un periodo in cui la morte era onnipresente. Come dimenticarlo?! Forse è anche questo che rende l’opera così vera: questo suo sguardo impietoso sulla desolazione, sulla propria finitudine, sull’impotenza che abbiamo vissuto nell’isolamento. Non si è trattato forse di una premonizione di come potremmo sentirci una volta tagliati fuori da questa vita che ci carpisce con tanta forza? Forse addirittura tagliati fuori dai ricordi della nostra stessa vita, che un po’ alla volta ci sfugge.
«Alcune cose da mettere in ordine» è la prima produzione in proprio del FIT Festival, che si tiene ogni anno a Lugano. Il lavoro, svolto nell'ambito di un progetto dedicato agli anziani, "Restez FIT!", è iniziato con la creazione di tandem intergenerazionali tra giovani e anziani nell'ambito del festival. L'artista Rubidori Manshaft ha poi condotto una ricerca nelle case di riposo in vista di una produzione teatrale. Ha organizzato innumerevoli incontri di gruppo e individuali con gli anziani, intervistandoli, filmandoli, registrandoli e facendo calchi in gesso delle loro mani. Parte di questo materiale è stato incorporato nell'installazione che fa parte dello spettacolo, mentre una parte è stata rielaborata e assimilata, per così dire, nel testo dello spettacolo, composto da riflessioni dell'autrice, citazioni letterarie ed elementi documentari.
Per le Giornate del Teatro Svizzero, Rubidori Manshaft e l'ammirevole attrice italiana Roberta Bosetti hanno immaginato una versione dello spettacolo interior che può facilmente andare in tournée. Questo spettacolo sarà messo in scena per la prima volta a Bellinzona, in un antico edificio. Si tratterà quindi di una prima assoluta, molto attesa!
– Julie Paucker
concetto e regia
Rubidori Manshaft
drammaturgia
Rubidori Manshaft
Angela Dematté
con
Roberta Bosetti
Giacomo Toccaceli
assistente al progetto
Katia Gandolfi
assistente alla regia
Ugo Fiore
short film e montaggio video video
Fabio Bilardo
video interno (La Residenza – Malnate)
Fabio Cinicola
scene e costumi
Roberta Dori Puddu
disegno luci
Elena Vastano
progetto sonoro
Federica Furlani
con
il contributo video di uno degli ospiti della casa di cura Centro Polis LIS
produzione
FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea
Officina Orsi (Lugano)
coproduzione internazionale
Olinda/TeatroLaCucina (Milano)
collaborazioni
Fondazione Parco San Rocco, (Morbio Inferiore)
Centro Polis LIS (Lugano Istituti Sociali)
Fondazione La Residenza (Malnate)
Zona K (Milano)
Teatro Giuditta Pasta (Saronno)
residenze
Zona K (Milano)
Olinda/TeatroLaCucina (Milano)
sostegno
Ufficio federale della cultura
Beisheim Stiftung
Fondation Philantropique Famille Sandoz
Paul Schiller Stiftung
Ernst Göhner Stiftung
Rubidori Manshaft
Rubidori Manshaft (questo è il nome con cui firma le sue creazioni teatrali) è lo pseudonimo di Dori Puddu, il nome che l’artista usa come scenografa. Da sempre la sua opera è una commistione di generi a cavallo tra arti sceniche e arti figurative. Ha lavorato in ambito cinematografico, ha ideato installazioni e oggetti artistici, ha collaborato con architetti e ha fatto la scenografa. In Svizzera, dal 2012 ha sviluppato diversi progetti con Officina Orsi di Lugano, compagnia teatrale specializzata in installazioni e progetti partecipativi.
Roberta Bosetti
L’attrice italiana Roberta Bosetti ha iniziato la sua carriera al Piccolo Teatro di Milano con Giorgio Strehler, per poi trasferirsi in Australia dove ha fondato la sua compagnia. Insegna recitazione a Bologna e Torino. Come attrice ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia in Australia che in Italia.