Al suo debutto nel teatro di prosa, Nanni Moretti affronta la regia di Diari d’amore, un dittico composto da due commedie di Natalia Ginzburg, Dialogo e Fragola e panna, mettendoci davanti ad uno specchio che ci mostra inadeguati, spettatori indifferenti di fronte alla complessità e alle tragedie della vita.
Nanni Moretti sceglie il “teatro delle chiacchiere” di Natalia Ginzburg per raccontarci di nuclei familiari disarmonici, gente che si lascia vivere senza entusiasmi, esseri deboli, dai valori etici inconsistenti. Con sguardo ironico, apre il sipario su intimità domestiche nelle quali il conflitto cede il posto all’indifferenza, svelando la fatuità di uomini e donne emotivamente e moralmente inetti.
Figura di primo piano della letteratura italiana del Novecento, Ginzburg gioca con i valori cari alla società borghese: matrimonio, fedeltà, maternità, amicizia sono trattati con parole di una levità che ne rivela tutte le fragilità. Questa leggerezza estrema diventa una lente di ingrandimento, una chiave di lettura fredda, che converte in commedia fatti altrimenti tragici della vita dei protagonisti. E al tempo stesso si fa denuncia di una società che rimane indifferente di fronte ai fatti della vita, che non partecipa mai per davvero, che rimuove quel poco di senso di colpa che a volte, timidamente, affiora.